DIOSCURI

 

DIOSCURI

 

Associazione il Ponte SUSA

I dioscuri, lato sud dell’Arco.

DIOSCURI

Alle due estremità del fregio meridionale sono state simmetricamente poste due figure in cui si riconoscono Càstore e Pollùce: cioè i Diòscuri.

I figli di Giove e Leda danno un’impronta di sacralità e di celebrazione dei valori virili.

Secondo la tradizione, Càstore era un abile domatore di cavalli, mentre Pollùce esprimeva la sua forza nel pugilato.

Entrambi sono proposti secondo l’iconografia che tradizionalmente li contrassegnava, ma sono privi del pileo, il tipico copricapo che ricorre spesso nelle loro rappresentazioni.

Nel monumento valsusino sono caratterizzati da un’efebica nudità e dal mantello appoggiato sulla spalla; entrambi trattengono un cavallo.

 

I dioscuri, lato sud dell’Arco.

DIOSCURI

At the two far edges of the southern frieze there are two symmetrically positioned figures that most scholars believe are Castor and Pollux, that is the Diòscuri.

The sons of Zeus and Leda set a tone of sacredness as well as a celebration of virility values.  

According to tradition, Castor was a proficient horse trainer, whereas Pollux demonstrated his strength through boxing.

Both bear distinguishing marks in the iconography but they are without pileus, the typical head cap with which they are normally depicted. In the Val Susa monument, they are shown as young nudes wearing capes on their shoulders.

Each one is holding a horse, the symbolic animal of Castor which in this occasion would seem to represent an affinity with the numerous horsemen shown on the front of the frieze.

Guarda il video dei Dioscuri sul Fregio dell’Arco di Augusto di Susa

I personaggi del Fregio dell’Arco di Augusto di Susa

L’Arco di Susa è il segno visivo e solido di un accordo, o meglio di una pace tra due mondi lontani ma decisi a gettare le basi per una forma di convivenza rispettosa delle singole culture…

Sulla parte più elevata dell’Arco di Susa era posta una dedica augurale, realizzata con lettere in bronzo e oggi completamente scomparsa…

Nel fregio troviamo due are, una sul lato settentrionale e l’altra su quello meridionale, con le stesse caratteristiche: un parallelepipedo con piano destinato all’immolazione più largo della base, circondato da una cornice e impreziosito da ghirlanda e bucranio…

L’ariete, che si trova raffigurato sia sul fregio settentrionale che meridionale, è riprodotto di profilo, accompagnato da un uomo che sembra trattenere l’animale affidatogli…

Il maiale, forse un maiale selvatico o un cinghiale, è presente sull’Arco di Susa per due volte: a destra dell’altare sul fregio settentrionale e a sinistra dell’altare sul fregio meridionale.

A differenza dell’ariete e del maiale, nell’Arco di Susa il toro è stato raffigurato tre volte: due volte nel fregio meridionale, dove sono raffigurati anche i Dioscuri e una volta in quello settentrionale…

I littori, alcuni con fasci e scure altri solo con fasci, sono raffigurati sui fregi dell’Arco, quali personaggi emblematici del potere romano, sia in età repubblicana che imperiale…

Per conferire la giusta aura trionfale alla firma del Trattato, non poteva mancare la musica. Sul lato settentrionale troviamo due suonatori di tuba e due di corno; sull’altro solo due di corno…

I soldati a cavallo occupano una posizione rilevante nell’Arco di Susa: sono infatti presenti nei due fregi di maggiore ampiezza…

Numerosa la presenza di militari; si tratta di gruppi nei quali possiamo genericamente individuare membri della fanteria…

Alle due estremità del fregio meridionale sono state simmetricamente poste due figure in cui si riconoscono Càstore e Pollùce: cioè i Diòscuri…

La decorazione del lato occidentale dell’Arco di Susa risulta caratterizzata dalla presenza di figure riconducibili alle 14 Tribù locali; ognuno di questi soggetti tiene in mano un documento…

Sul fregio occidentale sono raffigurati gli esponenti delle popolazioni alpine, i cui nomi sono presenti nella dedica oggi scomparsa, posta sopra il fregio settentrionale e meridionale…

Prudentemente possiamo considerarlo uno spazio destinato ai sacrifici: si tratta del grande masso situato alla base dei resti dell’acquedotto romano (375 d.C.) ed è un’interessante testimonianza…