SEGONTIA – Sigüenza

Nome antico: SEGONTIA

Nome moderno e numero abitanti: SIGUENZA circa 4.700 abitanti (Castiglia)

Individuazione sul Barrington Atlas of Ancient Word: Tavola 25, C4

 

Ruolo della città nel mondo ispano-romano:

Era la tipica “cittadina stradale”, nel cuore della Spagna attuale, posta lungo la vitale arteria che dalla Colonia Caesaraugusta (ora Saragozza) scendeva verso il Mediterraneo, a Sagunto.

 

Ruolo attuale della città:

La città è ubicata nella parte settentrionale della provincia di Guadalajara (Nuova Castiglia) e possiede un notevole patrimonio architettonico, dichiarato Complesso Storico-Artistico nel 1965. Edificato a circa 1000 metri d’altezza sul pendio d’un colle lambito dal corso del fiume Henares, l’abitato si dispone ad anfiteatro sotto l’antico castello episcopale, in origine fortezza (Alcázar), le cui torri costituiscono un tutt’uno con la roccia su cui sono impiantate.

Come molte delle città storiche della Spagna, il suo aspetto ha poco o nulla sofferto da trasformazioni recenti, e mostra un palese contrasto tra l’imponenza delle antiche costruzioni e la modestia della sua presente condizione di piccolo borgo rurale, centro di mercato di vini, olî e bestiame della regione, nonché di industria della lana a carattere prevalentemente domestico.

Sigüenza, la Segontia dei Celtiberi, è, come Segovia, uno dei più antichi insediamenti della penisola iberica, cresciuti e sviluppatisi in virtù della loro singolare posizione difensiva.

Fu sede di vescovado in epoca gotica, e fiorì soprattutto nel Medioevo, divenendo per breve tempo, in epoca più tardiva (sec. XVIII), sede di un’università. Negli ultimi cento anni la sua popolazione è andata decrescendo; oggi conta poco più di 4 mila abitanti (poco più di 4600 nel 1900).

Il castello, la cattedrale e la piazza Mayor sono oggigiorno i tre monumenti più importanti della città, anche se le strade di Sigüenza sono costellate di edifici civili e religiosi di grande bellezza. Il castello, edificato dopo l’invasione araba dell’VIII secolo, è oggi un Parador di Turismo, dove è possibile soggiornare.

Si conservano inoltre importanti resti delle mura, la cui struttura di porte e torri ha inizio proprio a partire dal castello.

La cattedrale, iniziata nel 1130 in stile romanico, fu sviluppata successivamente secondo i canoni del gotico. Bombardata durante la guerra civile spagnola, all’esterno si presenta come una fortezza medievale con torri, portici romanici e un imponente rosone. All’interno custodisce il sepolcro di Martín Vázquez de Arce, conosciuto come El Doncel de Sigüenza.

Singolari sono anche la sacrestia di las Cabezas, opera di Covarrubias, e il chiostro annesso, il coro con gli stalli gotici e un’importantissima collezione d’arte che comprende un’Annunciazione di El Greco.

Agli inizi del XII secolo, i monaci benedettini cluniacensi, guidati da don Bernardo da Agèn, potarono alcune reliquie di Santa Liberata martire dalla Francia nel cuore della Spagna, per contribuire alla ricostruzione della diocesi di Siguenza, alla quale le reliquie avrebbero dato nuovo impulso.
Nella cattedrale della città, di cui Santa Liberata fu patrona per otto secoli, fu successivamente costruito nel XVI secolo un sontuoso altare
a lei dedicato in stile rinascimentale, che contiene un’arca di pietra con l’urna delle reliquie e un dipinto manieristico-raffaellesco della Santa con la palma del martirio.

I festeggiamenti religiosi in onore della Santa attraggono una moltitudine di persone da tutta la regione e sono accompagnati da processioni solenni e caratteristiche sonate, eseguite dagli zampognari dall’alba sino alla sera.

Nella piazza Mayor o del mercato, anch’essa in stile rinascimentale e urbanizzata negli ultimi decenni del Quattrocento, spiccano le case dei canonici con balconi e gallerie, il Palazzo Comunale e la Porta del Toril.

Altri luoghi che costruiscono testimonianza di un fastoso passato sono la chiesa romanica di San Vicente, la parrocchia di Santiago, il Seminario, la Casa del Doncel, la locanda del Sol, la chiesa delle Orsoline, il collegio della Sagrada Familia, la casa dell’Arcidiacono, il Tabernacolo della Vera Cruz e il collegio degli Infantes.

Una peculiarità di Sigüenza è il cosiddetto “treno medievale”, studiato per la valorizzazione turistica:  trovatori, trampolieri ed equilibristi viaggiano con i passeggeri a bordo del convoglio che copre la tratta da Madrid a Sigüenza.

Durante il viaggio i passeggeri possono assistere a uno spettacolo medievale, assaporare i dolci tipici della zona e, una volta raggiunta Sigüenza, visitarne i monumenti e gustare i piatti tipici locali, a base di carne di agnello e di capretto arrosto, trote e granchi del fiume Hernanes e il morteruelo serrano, una sorta di stufato con carne di maiale o selvaggina, spezie e pangrattato, schiacciata nel mortaio in modo da creare una pasta alquanto apprezzata da spalmare sul pane: un modo per coniugare il turismo con la tradizione gastronomica, dal momento che la cittadina è inserita nei percorsi di visita dei principali tour operator per le sue spiccate caratteristiche di città medievale.