Susa – Secolo dopo secolo, un’illustre storia fino ai nostri giorni

Chiesa di San Saturnino / Eglise de Saint Saturnin / Church of S. Saturnino

Italiano

Accanto casa De’ Bartolomei, sorge la torre civica, conosciuta come «Torre dell’orologio», di epoca successiva al 1680, che poggia sui resti della Porta Piemonte, l’antica «Porta delle mercerie», che dava accesso al borgo e alla via dei mercanti, ora Via Francesco Rolando. In questa strada si può vedere la Torre del Parlamento, databile intorno al XIII-XIV secolo, al pari dell’altra torre, quella «dei Rotari», di Via Palazzo di Città. Alla stessa epoca è poi riferibile la Chiesa del Ponte, detta anche «Della Madonna della Pace», che ospita le collezioni del Museo Diocesano di Arte Sacra, custode di significative testimonianze religiose dell’arte valsusina. Fuori dalle mura della città, in una posizione invidiabile e naturalisticamente splendida, vi è poi la Chiesa di San Saturnino, costruita intorno alla metà dell’XI secolo e chiusa al culto nel XVIII. Il suo stile, essenziale ma elegante, si integra alla perfezione con l’affascinante paesaggio ai piedi della strada che conduce alle località Madonna della Losa e Pian del Frais, in mezzo a vigneti ancora oggi coltivati. Dopo il 1231 fu oggetto di migliorie, a seguito del lascito di un certo Rodolfo Baralis (o Barralis) di Susa, che donò i suoi terreni in regione San Saturnino alla Prevostura di Oulx (di cui la chiesa era possedimento), affinché venisse fondato un priorato di almeno tre canonici, con l’obiettivo che la chiesa diventasse un vero e proprio monastero.
Nel corso della sua millenaria storia, Susa fu costantemente al centro di interessi politici e di questioni religiose. Dopo la fine del Medioevo, nel ‘500 si susseguirono le guerre di religione a cui pose fine l’editto di Nantes del 1598, che diede libertà di culto alle chiese riformate come quella valdese. Ma la decisione di revocarlo, presa da Luigi XIV nel 1685, fece riprendere le persecuzioni. Intanto, sul fronte politico, la guerra di successione spagnola, in cui, fra gli altri stati, si contrapposero Francia e Savoia, portò al trattato di Utrecht del 1713, che sancì l’annessione dell’attuale alta Valle di Susa alla bassa Valle, dominio dei Savoia.

Francese

A côté la tour civique plus connue sous le nom de «Tour de l’horloge», successive à 1680, s’appuie sur  les restes de la Porte du Piémont, l’ancienne «Porte des Mercerie»  qui donnait accès à la ville et  aux marchands. Elle est appelée aujourd’hui rue Francesco Rolando. Dans cette rue vous pouvez voir la Tour du Parlement du XIII-XIV° siècle ainsi que celle «des Rotari» de la rue Palazzo di Città.
L’Eglise du Pont appelée «de la Madone de la Paix» date de la même époque et accueille les collections du Musée Diocésain d’Art Sacré, et protège les témoignages religieux plus significatifs de l’art de la vallée. Hors des murs de la ville, dans un lieu tout simplement enchanteur, on pourra découvrir l’église de Saint Saturnin construite dans la première période du XI° siècle et fermée au culte au XVIII° siècle. Son style essentiel mais élégant s’intègre parfaitement au paysage, elle se trouve près de la route qui mène à l’église de la Madone de la Lose et au Pian del Frais, en suivant les vignes encore cultivées aujourd’hui. Après 1231, grâce à Rodolfo Baralis (ou Barralis) de Suse qui laisse en legs des terrains dans la zone de Saint Saturnin (avec l’église) à la Prévôté d’Oulx, elle fit l’objet d’améliorations dans le but de fonder un prieuré d’au moins trois chanoines, afin que l’église devienne un vrai monastère. Durant son histoire millénaire, Suse fut toujours au centre d’intérêts aussi bien politiques que religieux. A la fin du Moyen Age, en 1500 se succèdent les guerres de religion auxquelles l’Edit de Nantes mit fin en 1598 et qui permit la liberté de culte aux églises réformées comme à celles vaudoises. Mais la décision de Louis XIV de le révoquer en 1685 fit reprendre les persécutions. Pendant ce temps, la guerre de succession d’Espagne, oppose en particulier les états Français et les états de Savoie, jusqu’à la signature du traité d’Utrecht en 1713, qui marqua l’annexion de l’actuelle vallée de Suse à la basse vallée et donc au royaume de Savoie.

Inglese

Near De Bartolomei’s house you can admire the City tower, known as Clock Tower, dated after 1680, built on the relics of «Porta Piemonte» [Piedmont Gate]; the ancient «Porta delle mercerie» [Gate of haberdasheries] facing the suburb and the street of merchants, nowadays Francesco Rolando Street. In this latter it is visible the «Parliament tower», datable as XIII-XIV century, as the «Rotary’s Tower», along Via Palazzo di Città [City Palace street].
The «Chiesa del Ponte» [Church of the Bridge] also called «Chiesa della Madonna della Pace»[Church of Lady of Peace], belongs to the same period. It hosts the collections of Diocesan Museum of Holy Arts, treasuring important religious testimonies of Susa valley. Outside the walls, into a location which is both enviable and magnificent from a naturalistic point of view, there is the «Church of San Saturnino», built in middle XI century and deconsecrated in XVIII century. The style, essential but elegant,
is perfectly set into the charming landscape at the feet of the road leading to «Madonna della Losa» and «Pian del Frais» among vineyards still cultivated nowadays. It was restored after 1231, following a request of a certain Rodolfo Baralis (or Barralis) of Susa, who donated his lands located in San Saturnino area to the Provost of Oulx (owner of the church), in order to build a Priory of at least three canons, on purpose to turn the church into a monastery.
Along his millenary history, Susa was constantly target of political interests and religious matters. Straight afterwards the end of the Middle-Ages, during the XVI century, the religious wars came one after the other until the edict of Nantes in 1598, who gave freedom of worship to the Protestants like the Waldenses. The decision to revoke it, took by Louis XIV in 1685, restarted the persecutions. Meanwhile, on the political side, the Spanish war of succession, in which, among the others, Savoy and France conflicted, led to the Treaty of Utrecht on 1713, who settled the annexation of the western part of the valley to the eastern one, Savoy dominion.

Chiesa del Ponte
Eglise du Pont
Church of the Bridge

Torre del Parlamento
Tour du Parlement
Parliament Tower

Via Fratelli Vallero (Borgo dei Nobili)
Rue Fratelli Vallero (Bourg des Nobles)
Fratelli Vallero Street (Noble’s Borough)

Italiano

Durante la Rivoluzione Francese la Valle, e Susa in particolare, fu nuovamente teatro di guerre e scontri tra i Francesi ed i Savoia. Nel 1796, anno del Trattato di Parigi, Napoleone Bonaparte ordinò la distruzione del Forte della Brunetta, i cui resti si possono ancora oggi ammirare sulle alture che dominano la città. I lavori di costruzione della fortezza, iniziati nel 1708, durarono diversi anni sotto la direzione di Antonio Bertola, di suo figlio Ignazio e di suo nipote Antonio Ignazio.  «Comandò il re all’ing. Bertola che non guardasse né a spesa, né a tempo, né a fatica e la facesse inespugnabile – si legge negli antichi documenti a proposito della fortezza – Il sovrano intento fu eseguito. Essa fu inaccessibile e impenetrabile. I bastioni, le cortine, le casermette furono scavate nel vivo sasso (…) Un pozzo d’acqua viva nel mezzo della fortezza scavato nel vivo macigno alla profondità di m. 47,94 (…) la rendeva sicura dalla sete come già era dalle mine. Munita era di 100 bocche da fuoco (…) Ora vasti ruderi segnano la tomba precoce della grande fortezza e ne lasciano intravedere la grandiosa sagomatura», a ricordo di un’opera colossale, distrutta per via delle condizioni imposte da Napoleone. Nel periodo risorgimentale è da citare, nel 1854, l’inaugurazione della tratta ferroviaria Torino-Susa, mentre risale al 1871 l’apertura del traforo del Frejus. Inoltre, grazie ad un generoso lascito del barone di Berenfels del 1826, l’antico ospedale dei Pellegrini, che sorgeva nei pressi della Chiesa di Santa Maria Maggiore, venne trasferito nell’attuale sede di Corso Inghilterra.
Risalgono al periodo tra ‘700 e ‘800 diversi monumenti che ancora oggi si possono ammirare percorrendo le vie di Susa. Probabilmente ascrivibile all’opera dell’architetto segusino Carlo Andrea Rana è l’Arco del principe Carlo Emanuele IV di Savoia, situato nella via che da Piazza Savoia porta sulla strada per la Francia. Fu costruito nel 1775 per celebrare le nozze del principe con Maria Clotilde di Francia. Dello stesso architetto è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in Via Arena Romana, dal 1967 sede del sacrario dei caduti in guerra e fino al 1847 tomba dei vescovi segusini. Di stile barocco, fu costruita su rovine del XIV secolo.
Fra la fine del ‘700 e l’inizio dell’‘800 sono databili le decorazioni dell’attuale municipio, un tempo abitazione privata della nobile famiglia Buttis. Accanto sorge la Chiesa di San Carlo, di epoca barocca, edificata nel 1625 come oratorio della Confraternita del Santo Nome.
Oltre alla chiesa della Madonna del Suffragio, in Via Fratelli Vallero, di epoca ottocentesca, è sicuramente degna di nota la chiesa dedicata a Sant’Evasio, in Corso Luciano Couvert. Quest’ultima, già citata nel 1065, subì importanti rimaneggiamenti in epoca barocca, mentre proprio a fianco si può ancora vedere il portale dell’antico convento dei Cappuccini. Individuato il sito nel 1610, solo nel 1623 si assistette alla consacrazione della chiesa conventuale. Nel 1869, dopo che i cappuccini avevano da tempo abbandonato il convento, il demanio vendette lo stabile alla città di Susa che, nel 1870 e fino al 1894, lo fece diventare sede dell’asilo. L’ormai ex-convento ebbe vari utilizzi, fino a che, nella seconda metà del ‘900, fu acquistato dalla Provincia che vi realizzò la sede di un istituto tecnico. Dopo il periodo risorgimentale, la storia di Susa fu caratterizzata dalla presenza di numerose fabbriche, che le assicurarono un significativo sviluppo industriale, a cui seguì, dopo la drammatica fase delle due guerre mondiali, la volontà di perseguire un’economia di profilo turistico che tutelasse e valorizzasse il suo prezioso patrimonio storico ed artistico.

Francese

Pendant la Révolution française, la vallée et Suse en particulier furent à nouveau objet de conflits entre les Français et la Savoie. En 1796, l’année du traité de Paris, Napoléon Bonaparte ordonna la destruction du fort de la Brunetta, dont on peut encore aujourd’hui admirer les ruines qui dominent la ville. Les travaux de construction de la forteresse commencèrent en 1708, et se poursuivirent pendant plusieurs années sous la direction d’Antonio Bertola, de son fils Ignazio et de son neveu Antonio Ignazio.
«Le roi ordonna à l’Ingénieur Bertola de construire sans se soucier ni du coût, ni du temps, ni du travail de façon à ce qu’elle soit inexpugnable – ainsi peut-on lire dans les anciens documents – et les souhaits du souverain furent exécutés. Elle fut inaccessible et impénétrable. Les bastions, les courtines, les casemates furent creusés dans la roche vive (…) Un puits d’eau au milieu de la forteresse creusé dans le rocher à une profondeur de m. 47,94 (…) la rendait sûre pour la soif comme elle l’était déjà aux mines. Elle était munie de 100 bouches à feu (…) Aujourd’hui de vastes ruines marquent la fin précoce de la grande forteresse et nous laisse entrevoir sa grandeur», en souvenir d’un ouvrage colossal, détruit par le commandement des forces de Napoléon.
Un moment important de l’histoire est à citer d’abord en 1854, l’inauguration de la voie de chemin de fer Turin-Suse, ensuite en 1871 avec l’ouverture du tunnel du Fréjus. De plus, grâce à un legs important du baron de Berenfels en 1826, l’ancien hôpital des Pellegrini qui se trouvait près de l’Eglise de Sainte Marie Majeure a été transféré à son actuelle place sur le cours d’Inghilterra.
On peut admirer encore aujourd’hui en se promenant dans les rues de Suse plusieurs monuments qui remontent à 1700 et 1800. L’arc du prince Charles Emmanuel IV de Savoie est certainement dû à l’œuvre de l’architecte de Suse Carlo Andrea Rana, il est situé dans la rue qui de la place Savoie nous mène sur la route de France. Il fut construit en 1775 pour célébrer les noces du prince avec Marie Clotilde de France. L’église des Grâces de Sainte Marie est certainement du même architecte et depuis 1967 elle représente le monument aux morts alors qu’en 1847 elle reçut la tombe des évêques de Suse. Elle fut construite sur les ruines de celle du XIV° en style baroque.
Les décorations de la mairie remontent à la fin de 1700, début 1800 et de plus elle était autrefois l’habitation de la famille Buttis. A côté, nous trouvons l’église de Saint Charles, d’époque baroque, édifiée en 1625 comme oratoire de la confraternité du Saint Nom.
Nous découvrons ensuite l’église de la Madone du Suffrage, rue Fratelli Vallero, de 1800, ainsi que la plus intéressante église dédiée à Saint Evasio, sur le cours Luciano Couvert. Cette dernière, déjà citée en 1065, subit d’importants remaniements baroques, et nous pouvons encore voir à côté, le portail de l’ancien couvent des Capucins. L’endroit fut choisi en 1610 et déjà en 1623 on assista à la consécration de l’église. En 1869, après un long abandon du couvent par les capucins, l’état vendit l’édifice à la ville de Suse qui, de 1870 à 1894, le transforma en école maternelle. Désormais ce n’était plus un couvent et donc il fallait l’utiliser à diverses fins et ce jusqu’à ce qu’aux environs de 1950 il fut racheté par la Province de Turin pour y réaliser l’institut technique. Dans la deuxième moitié du XIX°s l’histoire de Suse fut marquée par la présence de nombreuses fabriques qui lui assurent ainsi un important développement industriel, auquel suivit, après la phase dramatique des deux dernières guerres mondiales, la volonté de développer et poursuivre une économie de type touristique de façon a protéger et à mettre en valeur son précieux patrimoine historique et artistique.

Inglese

The valley, Susa particularly, during French Revolution, was a set of wars and conflicts between French and the House of Savoy. In 1796, year of the Treaty of Paris, Napoleon Bonaparte ordered the razing of the Forth of Brunetta, the wrecks of which can still be admired on the hills, north of the town. The building of the fortress began in 1708, lasted several years later, upon management of Antonio Bertola, his son Ignazio, and his grandson Antonio Ignazio. «The King ordered to engineer Bertola to spare no expenses, time or fatigue, and to build the fortress as impregnable – can be read on the ancient papers regarding the fortress – The Royal desire was accomplished. It was unattainable and impenetrable. The bulwarks, the curtains and the barracks were dug in the hard rock (…) A well with sprinkling water, in the center of the fortress, was dug into the solid stone to a depth of 47.94 meters (…) making her safe from thirst as well from the mines. Provided with 100 pieces of ordnance (…) Now wide ruins lie as premature tombstones of the great fortress, and let us imagine the majestic shape», in memory of a prodigious work, torn down as  a consequence of the conditions coerced by Napoleon.
As regards Risorgimento, it must be mentioned, in 1854, the opening ceremony of the railway line Turin-Susa, while in 1871 the opening of the Frejus tunnel. In addition, thanks to a munificent bequest made by the baron of Berenfels in 1826, the old Pilgrims Hospital, near the Major Church of Saint Mary, was moved to the present place.
Still at present we can admire several monuments along the streets of Susa, datable between 1700 and 1800. The arch of Prince Charles Emanuel the IV of Savoy, located in the street leading to France, is ascribable to architect Carlo Andrea Rana. It was built in 1775 to celebrate the marriage of the prince with Maria Clotilde of France. He also designed the Church of Saint Mary of Graces, on the Arena walkway, War Memorial since 1967 and until 1847 vault of Segusinian bishops. It was built over ruins from the XIV century, baroque style.
The present Municipal Palace, once private house of the noble Buttis family, is embellished by decorations datable between late ‘700 and early ‘800. Nearby there is the church of Saint Charles, Baroque age, erected on 1625 as oratory of the Brotherhood of the Holy Name.
In addition to the church of the  «Lady of Suffrage», in Fratelli Vallero street, nineteenth-century age, it  is worth mentioning the church dedicated to Sant’Evasio, located in Luciano Couvert avenue. This church, mentioned on 1605, was restored during Baroque age. On its side it is still possible to see the gate of the antique Friary of the Capuchins. Established in 1610, it was consecrated in 1623 as monastic church. In 1869, long time since the Capuchins had left the monastery, the government sold the building to the city of Susa which, from 1870 until 1894, turned it into a kindergarten. The former monastery was seat of different activities, until the second half of the twentieth century when it was bought by the Province of Turin and turned into a technical school.
After Risorgimento the history of Susa had an industrial development thanks to the building of many factories. After the dramatic hard times of the two World Wars, there was also a new will to pursuit an economy based on tourism with the aim of preserving and enhancing the unique,historical and artistic heritage of this city.

Forte di Santa Maria
Fort de Sainte Marie
Fort of S. Maria

Forte della Brunetta: Palazzo del Governatore
Fort de la Brunetta: Palais du Gouverneur
Fort of Brunetta: Governor’s Palace

Parco di Augusto
Parc d’Auguste
Augustus Park

Storica Stazione Ferroviaria
Ancienne gare ferroviaire
Historical Railway Station

Durante la Rivoluzione Francese la Valle, e Susa in particolare, fu nuovamente teatro di guerre e  scontri tra i Francesi ed i Savoia. Nel 1796, anno del Trattato di Parigi, Napoleone Bonaparte ordinò la distruzione del Forte della Brunetta, i cui resti si possono ancora oggi ammirare sulle alture che dominano la città. I lavori di costruzione della fortezza, iniziati nel 1708, durarono diversi anni sotto la direzione di Antonio Bertola, di suo figlio Ignazio e di suo nipote Antonio Ignazio.

“Comandò il re all’ing. Bertola che non guardasse né a spesa, né a tempo, né a fatica e la facesse inespugnabile” si legge negli antichi documenti a proposito della fortezza – Il sovrano intento fu eseguito. Essa fu inaccessibile e impenetrabile. I bastioni, le cortine, le casermette furono scavate nel vivo sasso (…) Un pozzo d’acqua viva nel mezzo della fortezza scavato nel vivo macigno alla profondità di m. 47,94 (…) la  rendeva sicura dalla sete come già era dalle mine. Munita era di 100 bocche da fuoco (…) Ora vasti ruderi segnano la tomba precoce della grande fortezza e ne lasciano intravedere la grandiosa sagomatura” , a ricordo di un’opera colossale, distrutta per via delle condizioni imposte da Napoleone.

Nel periodo risorgimentale è da citare, nel 1854, l’inaugurazione della tratta ferroviaria Torino-Susa, mentre risale al 1871 l’apertura del traforo del Frejus. Inoltre, grazie ad un generoso lascito del barone di Berenfels del 1826, l’antico ospedale dei Pellegrini, che sorgeva nei pressi della Chiesa di Santa Maria Maggiore, venne trasferito nell’attuale sede di Corso Inghilterra.

Risalgono al periodo tra ‘700 e ‘800 diversi monumenti che ancora oggi si possono ammirare percorrendo le vie di Susa. Probabilmente ascrivibile all’opera dell’architetto segusino Carlo Andrea Rana è l’Arco del principe Carlo Emanuele IV di Savoia, situato nella via che da Piazza Savoia porta sulla strada per la Francia. Fu costruito nel 1775 per celebrare le nozze del principe con Maria Clotilde di Francia. Dello stesso architetto è la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, in Via Arena Romana, dal 1967 sede del sacrario dei caduti in guerra e fino  al 1847 tomba dei vescovi segusini. Di stile barocco, fu costruita su rovine del XIV secolo.

Fra la fine del ‘700 e l’inizio dell’‘800 sono databili le decorazioni dell’attuale municipio, un tempo abitazione privata della nobile famiglia Buttis. Accanto sorge la Chiesa di San Carlo, di epoca barocca, edificata nel 1625 come oratorio della Confraternita del Santo Nome.

Oltre alla chiesa della Madonna del Suffragio, in Via Fratelli Vallero, di epoca ottocentesca, è sicuramente degna di nota la chiesa dedicata a Sant’Evasio, in Corso Luciano Couvert. Quest’ultima, già citata nel 1065, subì importanti rimaneggiamenti in epoca barocca, mentre proprio a fianco si può ancora vedere il portale dell’antico convento dei Cappuccini. Individuato il sito nel 1610, solo nel 1623 si assistette alla consacrazione della chiesa conventuale. Nel 1869, dopo che i cappuccini avevano da tempo  abbandonato il convento, il demanio vendette lo stabile alla città di Susa che, nel 1870 e fino al 1894, lo fece diventare sede dell’asilo. L’ormai ex-convento ebbe vari utilizzi, fino a che, nella seconda metà del ‘900, fu acquistato dalla Provincia che vi realizzò la sede di un istituto tecnico.

Dopo il periodo risorgimentale, la storia di Susa fu caratterizzata dalla presenza di numerose fabbriche, che le assicurarono un significativo sviluppo industriale, a cui seguì, dopo la drammatica fase delle due guerre mondiali, la volontà di perseguire un’economia di profilo turistico che tutelasse e valorizzasse il suo prezioso patrimonio storico ed artistico.

En 1796, l’année du traité de Paris, Napoléon Bonaparte ordonna  la destruction du fort de la Brunetta, dont on peut encore aujourd’hui admirer les ruines qui dominent la ville. Les travaux de construction de la forteresse commencèrent en 1708, et se poursuivirent pendant plusieurs années sous la direction d’Antonio Bertola, de son fils Ignazio et de son neveu Antonio Ignazio.

“Le roi ordonna à l’Ingénieur Bertola de construire sans se  soucier ni du coût, ni du temps, ni du travail de façon à ce qu’elle soit inexpugnable”  ainsi peut-on lire dans les anciens documents – et les souhaits du souverain furent exécutés. Elle fut inaccessible et impénétrable. Les bastions, les courtines, les casemates furent creusés dans la roche vive (…)

Un puits d’eau au milieu de la forteresse creusé dans le rocher  à une profondeur de m. 47,94 (…) la rendait sûre pour la soif comme elle l’était déjà aux mines.

Elle était munie de 100 bouches à feu (…) Aujourd’hui de vastes ruines marquent la fin précoce de la grande forteresse et nous laisse entrevoir sa grandeur», en souvenir d’un ouvrage colossal, détruit par le commandement des forces de Napoléon.

Un moment important de l’histoire est à citer d’abord en 1854, l’inauguration de la voie de chemin de fer Turin-Suse, ensuite en 1871 avec l’ouverture du tunnel du Fréjus.

De plus, grâce à un legs important du baron de Berenfels en 1826, l’ancien hôpital des Pellegrini qui se trouvait près de l’Eglise de Sainte Marie Majeure a été transféré à son actuelle place sur le cours d’Inghilterra.

On peut admirer encore aujourd’hui en se promenant dans les rues de Suse plusieurs monuments qui remontent à 1700 et 1800. L’arc du prince Charles Emmanuel IV de Savoie est certainement dû à l’oeuvre de l’architecte de Suse Carlo Andrea Rana, il est situé dans la rue qui de la place Savoie nous mène sur la route de France. Il fut construit en 1775 pour célébrer les noces du prince avec Marie Clotilde de France. L’église des Grâces de Sainte Marie est certainement du même architecte et depuis 1967 elle représente le monument aux morts alors qu’en 1847 elle reçut la tombe des évêques de Suse. Elle fut construite sur les ruines de celle du XIV° en style baroque.

Les décorations de la mairie remontent à la fin de 1700, début 1800 et de plus elle était autrefois l’habitation de la famille Buttis. A côté, nous trouvons l’église de Saint Charles, d’époque baroque, édifiée en 1625 comme oratoire de la confraternité du Saint Nom. Nous découvrons ensuite l’église de la Madone du Suffrage, rue Fratelli Vallero, de 1800, ainsi que la plus intéressante église dédiée à Saint Evasio, sur le cours Luciano Couvert. Cette dernière, déjà citée en 1065, subit d’importants remaniements baroques, et nous pouvons encore voir à côté, le portail de l’ancien couvent des Capucins. L’endroit fut choisi en 1610 et déjà en 1623 on assista à la consécration de l’église. En 1869, après un long abandon du couvent par les capucins, l’état vendit l’édifice à la ville de Suse qui, de 1870 à 1894, le transforma en école maternelle.

Désormais ce n’était plus un couvent et donc il fallait l’utiliser à diverses fins et ce jusqu’à ce qu’aux environs de 1950 il fut racheté par la Province de Turin pour y réaliser l’institut technique.

Dans la deuxième moitié du XIX°s l’histoire de Suse fut marquée par la présence de nombreuses fabriques qui lui assurent ainsi un important développement industriel, auquel suivit, après la phase dramatique des deux dernières guerres mondiales, la volonté de développer et poursuivre une économie de type touristique de façon a protéger et à mettre en valeur son précieux patrimoine historique et artistique.

The valley, Susa particularly, during French Revolution, was a set of wars and conflicts between French and the  House of Savoy. In 1796, year of the Treaty of Paris, Napoleon Bonaparte ordered the razing of the Forth of Brunetta, the wrecks of which can still be admired on the hills, north of the town. The building of the fortress began in 1708, lasted several years later, upon management of Antonio Bertola, his son Ignazio, and his grandson Antonio Ignazio. “The King ordered to engineer Bertola to spare no expenses, time or fatigue, and to build the fortress as impregnable” can be read on the ancient papers regarding the fortress – The Royal desire was accomplished. It was unattainable and impenetrable. The bulwarks, the curtains and the barracks were dug in the hard rock (…) A well with sprinkling water, in the center of the fortress, was dug into the solid stone to a depth of 47.94 meters (…) making her safe from thirst  as well from the mines. Provided with 100 pieces of ordnance (…) Now wide ruins lie as premature tombstones of the great fortress, and let us imagine the majestic shape», in memory of a prodigious work, torn down as a consequence of the conditions coerced by Napoleon.

As regards Risorgimento, it must be mentioned, in 1854, the opening ceremony of the railway line Turin- Susa, while in 1871 the opening of the Frejus tunnel. In addition, thanks to a munificent bequest made by the baron of Berenfels in 1826, the old Pilgrims Hospital, near the Major Church of Saint Mary, was moved to the present place.

Still at present we can admire several monuments along the streets of Susa, datable between 1700 and 1800. The arch of Prince Charles Emanuel the IV of Savoy, located in the street leading to France, is ascribable to architect Carlo Andrea Rana. It was built in 1775 to celebrate the marriage of the prince with Maria Clotilde of France. He also designed the Church of Saint Mary of Graces, on the Arena walkway, War Memorial since 1967 and until 1847 vault of Segusinian bishops. It was built over ruins from the XIV century,

baroque style.

The present Municipal Palace, once  private house of the noble Buttis family, is embellished by decorations datable between late ‘700 and early ‘800. Nearby there is the church of Saint Charles, Baroque age, erected on 1625 as oratory of the Brotherhood of the Holy Name.

In addition to the church of the «Lady of Suffrage», in Fratelli Vallero street, nineteenth-century age, it is worth mentioning the church dedicated to Sant’Evasio, located in Luciano Couvert avenue. This church, mentioned on 1605, was restored during Baroque age. On its side it is still possible to see the gate of the antique Friary of the Capuchins. Established in 1610, it was consecrated in 1623 as monastic church. In 1869, long time since the Capuchins had left the monastery, the government sold the building to the city of Susa which, from 1870 until 1894, turned it into a kindergarten. The former monastery was seat of different activities, until the second half of the twentieth century when it was bought by the Province  of Turin and turned into a technical school.

After Risorgimento the history of Susa had an industrial development thanks to the building of many factories.

After the dramatic hard times of the two World Wars, there was also a new will to pursuit an economy based on tourism with the aim of preserving and enhancing the unique,historical and artistic heritage of this city.

Chiesa di S. Carlo
Eglise de Saint Charles
Church of S. Carlo

Arco del Principe Carlo Emanuele IV di Savoia
Arc du Prince Charles Emmanuel IV de Savoie
Arch of Prince Carlo Emanuele IV of Savoia

Storica Stazione Ferroviaria
Ancienne gare ferroviaire
Historical Railway Station