I – GESÙ CONDANNATO A MORTE
Insistevano a gran voce, chiedendo che venisse crocifisso; e le loro grida crescevano. Pilato allora decise che la loro richiesta fosse eseguita. Rilasciò colui che era stato messo in carcere per sommossa e omicidio e che essi richiedevano, e abbandonò Gesù alla loro volontà.
(Lc 23,23-25)
Dio onnipotente ed eterno, che hai dato come modello agli uomini il Cristo tuo Figlio, nostro Salvatore, fatto uomo e umiliato fino alla morte di croce, fà che abbiamo sempre presente il grande insegnamento della sua passione, per partecipare alla gloria della risurrezione.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
II – GESÙ È CARICATO DELLA CROCE
I soldati del governatore condussero Gesù nel pretorio e gli radunarono attorno tutta la coorte. Spogliatolo, gli misero addosso un manto scarlatto e, intrecciata una corona di spine, gliela posero sul capo, con una canna nella destra; poi mentre gli si inginocchiavano davanti, lo schernivano: “ Salve, re dei Giudei! “. E, sputandogli addosso, gli tolsero di mano la canna e lo percuotevano sul capo. Dopo averlo così schernito, lo spogliarono del mantello, gli fecero indossare i suoi vestiti, gli misero la croce sulle spalle e lo portarono via per crocifiggerlo.
(Mt 27,27-31)
O Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la Croce del Cristo tuo Figlio, concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra il suo mistero di amore, di godere in cielo i frutti della sua redenzione. Per Cristo nostro Signore.
III – GESÙ CADE LA PRIMA VOLTA
Proprio per essere stato messo alla prova ed aver sofferto personalmente, è in grado di venire in aiuto a quelli che subiscono la prova. Egli, in cambio della gioia che gli era posta innanzi, si sottopose alla croce, disprezzando l’ignominia.
(Eb 2,18; 12,2)
Guarda, Dio onnipotente, l’umanità sfinita per la sua debolezza mortale, e fa’ che riprenda vita per la passione del tuo unico Figlio.
Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli
IV – GESÙ INCONTRA MARIA SUA MADRE
Simeone li benedisse e parlò a Maria, sua madre: «Egli è qui per la rovina e la risurrezione di molti in Israele, segno di contraddizione perché siano svelati i pensieri di molti cuori. E anche a te una spada trafiggerà l’anima».
(Lc 2,34-35)
O Dio, tu hai voluto che accanto al tuo Figlio, innalzato sulla croce, fosse presente la sua Madre Addolorata: fa’ che la santa Chiesa, associata con lei alla passione del Cristo, partecipi alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore.
V – GESÙ È AIUTATO A PORTARE LA CROCE
Lo condussero fuori per crocifiggerlo. Allora costrinsero a portare la croce un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo.
(Mc 15,2a21)
O Dio, fortezza di chi spera in te, ascolta benigno le nostre invocazioni, e poiché nella nostra debolezza nulla possiamo senza il tuo aiuto, soccorrici con la tua grazia, perché fedeli ai tuoi comandamenti possiamo piacerti nelle intenzioni e nelle opere.
Per Cristo nostro Signore
VI – LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESÙ
Non ha apparenza né bellezza per attirare i nostri sguardi. Non splendore per potercene compiacere. Disprezzato e reietto dagli uomini, uomo dei dolori che ben conosce il patire, come uno davanti al quale ci si copre la faccia, era disprezzato e non ne avevamo alcuna stima.
(Is 53,2-3)
Dio onnipotente ed eterno, conforto degli afflitti, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell’umanità sofferente, perché tutti si rallegrino di avere ricevuto nelle loro necessità il soccorso della tua misericordia
Per Cristo nostro Signore
VII – GESÙ CADE LA SECONDA VOLTA
Quando era oltraggiato non rispondeva con oltraggi, e soffrendo non minacciava vendetta, ma rimetteva la sua causa a colui che giudica con giustizia. Egli portò i nostri peccati sul suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia.
(lPt 2,23-24)
O Padre misericordioso, che hai voluto che il tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico: donaci di giungere alla gloria della risurrezione.
Per Cristo nostro Signore
VIII – GESÙ INCONTRA LE PIE DONNE
Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: « Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli».
(Lc 23,27-28)
O Dio, che dai la ricompensa ai giusti, e non rifiuti il perdono ai peccatori pentiti, ascolta le nostre suppliche: l’umile confessione delle nostre colpe ci ottenga la tua misericordia.
Per Cristo nostro Signore
IX – GESÙ CADE LA TERZA VOLTA
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.
(Is 53,5)
O Dio, che con l’umiliazione del tuo Figlio, hai risollevato il mondo dalla sua caduta, concedi a noi tuoi fedeli; che liberati dall’oppressione della colpa, possiamo partecipare alla felicità eterna
Per Cristo nostro Signore.
X – GESÙ È SPOGLIATO DELLE VESTI
Giunti in un luogo detto Golgota, che significa luogo del cranio, gli diedero da bere vino mescolato con fiele; ma egli, assaggiatolo, non ne volle bere. Dopo averlo quindi crocifisso, si spartirono le sue vesti tirandole a sorte. E sedutisi, gli facevano la guardia. Al di sopra del suo capo, posero la motivazione scritta della sua condanna: «Questi è Gesù, il re dei Giudei».
(Mt 27,33-37)
O Dio, che salvi i peccatori e li chiami alla tua amicizia, volgi verso di te i nostri cuori e donaci il fervore del tuo Spirito perché possiamo esser saldi nella fede e operosi nella carità
Per Cristo nostro Signore
XI – GESÙ È INCHIODATO SULLA CROCE
Presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo del Cranio, detto in ebraico Gòlgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù nel mezzo.
(Gv 19,17-18)
O Dio, che hai ordinato la penitenza del corpo come medicina dell’anima, fa’ che ci asteniamo da ogni peccato per avere la forza di osservare i comandamenti del tuo amore.
Per Cristo nostro Signore
XII – GESÙ MUORE IN CROCE
Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: «Eloì, Eloì, lemà sabactàni?», che significa: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?». Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: «Costui chiama Elia». Gli altri dicevano: «Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo! ». E Gesù, emesso un alto grido, spirò.
(Mt 27,45-47.49-50)
Guarda con amore, Padre, questa tua famiglia, per la quale il Signore nostro Gesù Cristo non esitò a consegnarsi nelle mani dei nemici e a subire il supplizio della croce.
Per Cristo nostro Signore
XIII – GESÙ È DEPOSTO DALLA CROCE
Venuta la sera giunse un uomo ricco di Arimatèa, chiamato Giuseppe, il quale era diventato anche lui discepolo di Gesù. Egli andò da Pilato e gli chiese il corpo di Gesù. Allora Pilato ordinò che gli fosse consegnato.
(Mt 27,57-58)
O Dio, il tuo Figlio morendo sulla croce ha voluto che la beatissima Vergine Maria fosse anche madre nostra: concedi propizio che quanti ci rifugiamo con sicurezza sotto il tuo presidio, siamo confortati dall’invocazione del tuo nome.
Per Cristo nostro Signore
XIV – GESÙ È POSTO NEL SEPOLCRO
Giuseppe, preso il corpo di Gesù, lo avvolse in un candido lenzuolo e lo depose nella sua tomba nuova, che si era fatto scavare nella roccia; rotolata poi una gran pietra sulla porta del sepolcro, se ne andò.
(Mt 27,59-60)
O Dio, che ci hai creati a tua immagine e hai voluto che il tuo Figlio morisse per noi, fa’ che viviamo sempre vigilanti nella preghiera, perché liberi dal peccato nell’ora della morte passando da questo mondo a te possiamo riposare fra le braccia della tua misericordia.
Antonio CARENA
Si forma all’Accademia Albertina sotto gli insegnamenti di Enrico Paulucci, esponendo fin dal 1950 alla Biennale di Venezia. In questi anni affronta il discorso informale per approdare, nel 1960 alle ricerche oggettuali (Carrozzerie, Pellicole – galleria Sperone di Torino; galleria Scipione di Macerata). Affronta quindi il tema dei “cieli”, delle Levitazioni per giungere a decorare il soffitto dello scalone del castello di Rivoli, un salone a Ginevra, alcune sale a Parigi (Hotel de Ville D’Albret), una facciata a Piscina.
Anna BRANCIARI
Formatasi all’Accademia di BB.AA. di Macerata, frequenta l’atelier di Ivo Pannaggi; esordisce a Torino, città ove le viene assegnato il 1° Premio di pittura (1973) in occasione dell’inaugurazione del nuovo Teatro Regio. Molteplici le mostre sia in Italia che all’estero; È presente a tante iniziative e diverse sue opere sono parte di numerose pubblicazioni. Nel 2000 è chiamata a Roma per il Giubileo degli Artisti. Nel 2003 è invitata a “Luci d’artista”, organizzata da A.T.L.2 Montagnedoc.