SEGOSA – Saint Paul en Born

Nome antico: SEGOSA

Individuazione sul Barrington Atlas of Ancient Word: Tavola 14, D4

 

La città nel mondo gallo-romano:

Segosa era un piccolo centro sul litorale atlantico, circa 60 km a sud di Burdigala (ora Bordeaux); la strada, continuando verso sud, raggiungeva i Pirenei.

 

Nome moderno e numero abitanti: SAINT-PAUL-EN-BORN,

circa 900 abitanti (già Regione dell’Aquitania)

Il villaggio, situato nei boschi delle Landes,  una delle più grandi foreste d’Europa realizzate dall’uomo, si trova sull’itinerario del pellegrinaggio compostellano e al centro di una vasta zona di terre recuperate dai mareschi 200 anni fa, quando le vaste pinete delle Landes furono piantate nel quadro di un grande piano napoleonico di riqualificazione delle terre costiere, sino ad allora paludose.

Idealmente situato tra le spiagge di Mimizan sull’Oceano Atlantico e le spiagge del lago di Aureilhan, conserva il ricordo di alcune peculiarità del passato, come la fonte di Saint Clair (a poche centinaia di metri dall’antico sito di Segovia), le cui acque da secoli sono conosciute nella devozione popolare per le miracolose proprietà curative delle malattie degli occhi. La fonte era luogo di culto già in epoca gallo-romana, come testimoniano i ritrovamenti degli scavi archeologici in loco, e in seguito il cristianesimo vi sovrappose il culto di Saint Clair. Oggigiorno la fontana è indicata da una grande croce in legno ed è in corso un intervento di riqualificazione del sito.

Pregevole è la chiesa dedicata a San Michele, edificata come semplice cappella nel XIV secolo, lungo il cammino diretto al santuario di San Giacomo di Compostela e divenuta parrocchiale del borgo nel XVII secolo, dopo che la primitiva chiesa, sita a bordo lago e intitolata a San Paolo, fu abbandonata su disposizione del vescovo di Bordeaux nel 1678 per la continua minaccia di inondazioni; la chiesa micaelica conserva ancora nel portale l’originale struttura lignea dell’epoca di costruzione.

Accanto ad essa vi è un antico edificio che sino alla fine del XVIII secolo fungeva da ospedale e attualmente ha funzione di foresteria e rifugio per i pellegrini diretti a San Giacomo di Compostela.

Una successiva fase di sviluppo si ebbe a fine Ottocento, grazie alla costruzione della ferrovia e della stazione, snodo importante sino a tutto il Novecento, quando la ferrovia cadde in disuso e venne trasformata in pista ciclabile; la stazione, restaurata,  è oggi “Gare de l’Art” e ospita mostre ed esposizioni artistiche e artigianali.

Il paese si trova al centro di un paesaggio naturale protetto, il Parco Naturale regionale delle Landes di Guascogna, tra foreste a galleria sul fiume, lagune, laghi e ricche flora e fauna, tipiche delle zone umide lacustri e oceaniche.

L’abitato e i suoi dintorni sono stati gravemente danneggiati e radicalmente modificati dal passaggio della violenta tempesta Klaus, abbattutasi nel gennaio del 2009 sul Golfo di Guascogna, e sono stati rinnovati nel 2010. Il paese è stato abbellito dal posizionamento di molti alberi e arbusti che contribuiscono a creare un bel verde pubblico e si è meritato l’appellativo di “villaggio fiorito” per la cura e l’abbondanza di fiori di varie specie, continuando nell’obiettivo del recupero e della riqualificazione del luogo, nel rispetto delle sue radici storiche e naturalistiche.