SAGUNTUM – Sagunto

Nome antico: SAGUNTUM

Nome moderno e numero abitanti: SAGUNTO Circa 63.000 abitanti (Castiglia)

Individuazione sul Barrington Atlas of Ancient Word: Tavola 27, E2

 

Ruolo della città nel mondo ispano-romano:

La città, importante porto mediterraneo di origine celto-ibera, è famosa per l’assedio e la conquista da parte di Annibale, nel 219 AC: si tratta dell’azione che mise in moto la seconda guerra punica, tra Cartagine e Roma.

La città conserva una potente impronta romana: celebre (e discusso) è il teatro romano, oggetto nel 1990/3 di un esteso restauro dell’architetto italiano Giorgio Grassi (Milano, 1935), che ha reso il teatro nuovamente accessibile e funzionale, ricavandoci anche un Museo.

 

Ruolo attuale della città: 

La città si trova a circa 25 km. da Valencia,  in una posizione geo-strategica e stradale privilegiata, adagiata ai piedi delle Peñas de Pajarito, lambita  dal corso del fiume Palancia; è nel cuore di una delle più feconde huertas iberiche, dove la ferrovia litoranea Barcellona-Valenza incrocia quella scendente da Teruel, che le apporta il minerale di ferro della Sierra Menera, che va a sua volta ad alimentare un recente impianto di altiforni.

Sagunto si divide  in due parti: in alto la città vecchia, che si concentra a ridosso del Castello, e in basso la zona portuale con i quartieri più moderni.

La parte vecchia, ancora oggi impressionante per la sua posizione di dominio sul territorio, mantiene la configurazione di un borgo dall’assetto medievale, circondato da mura e caratterizzato da stradine tortuose e anguste, mentre la zona nuova è diventata l’arteria principale attorno a cui si è sviluppata l’urbanizzazione recente che ha via via inglobato i sobborghi di un tempo.

E’ dunque una città di contrasti, antica e moderna, rurale e urbanizzata.

Non lontano dalla città si trovano il porto, che testimonia la vocazione commerciale della città e, lungo la costa, tredici chilometri di spiagge, meta del turismo balneare europeo e i coltivi di agrumi, in epoca romana terre dedite alla vite, agli olivi e al frumento.

Dopo una storia bimillenaria, nel Settecento e nell’Ottocento la cittadina ha subìto devastazioni durante la guerra di successione, la guerra d’indipendenza e le guerre carliste.

Il XX secolo ha registrato l’impulso offerto a Sagunto dall’industria pesante prima e poi dall’industria tessile, rendendo la città un centro economico rilevante dell’area di Valencia, oltre che un nodo ferroviario di primaria importanza.

Le attività industriali, portuali e logistiche, non solo sono state rese compatibili con l’ambiente, ma anche con un ricchissimo patrimonio storico e industriale: a partire dal teatro romano, all’immenso castello che corona la città vecchia, al quartiere ebraico, ai resti archeologici del porto romano, fino ad arrivare al patrimonio industriale dell’antica fabbrica siderurgica, creata all’inizio del secolo XX, in cui si evidenziano il “Forno Alto”, il “pantalán”, il museo industriale e la“Nave de Tallere Generales”, che sono attrattive culturali e turistiche di primaria grandezza.

Il celebre teatro romano, capace di 8000 posti a sedere, è stato il primo monumento cittadino a essere dichiarato monumento nazionale nel 1896 e oggi non è soltanto una gettonata meta turistica, ma ospita spesso eventi di vario genere: da spettacoli teatrali a proiezioni cinematografiche e persino serate con dj set, integrando, pur se in modo discutibile, la tradizione storico-architettonica con il moderno utilizzo della struttura.

Tra le reminiscenze romane sono interessanti anche i resti del tempio di Diana, una delle costruzioni più antiche e anch’esso monumento nazionale dal 1963, unico a scampare al famoso assedio di Annibale del 219.

Le rovine del castello, lungo quasi 1 km, sono la testimonianza del passare del tempo e delle impronte che hanno lasciato gli iberici, i goti e gli arabi.

Nel 1931 fu dichiarato Monumento Nazionale e comprende sette piazze: Plaza de Almenara, Plaza de Armas, Plaza de la Conejera, Plaza de la Ciutadela, Plaza del Dos de Mayo, Plaza de San Fernando e Plaza de Estudiantes.

Varie altre vestigia storiche (ponte, acquedotto, circo) rendono attualmente la città meta turistica di rilievo, nel rispetto delle antiche tradizioni: vi si svolgono infatti diverse feste, in maggioranza di carattere religioso.

Ad agosto si svolge la Festividad de la Virgen de Begoña.

Nell’ambito delle celebrazioni sono comprese gare di nuoto fra i più giovani della contrada, tornei con mucche e tori, concerti musicali e spettacoli pirotecnici.

Al porto, nel mese di luglio, con una processione che dalla darsena raggiunge la Chiesa del Carmen, si festeggia Nuestra Señora del Carmen, protettrice dei marinai.

Il 6 ottobre, giorno di San Cristoforo, si celebra il protettore degli autisti e una carovana di automobilisti e di camionisti attraversa la città nel rumore assordante dei clacson suonati a distesa.

Hanno una tradizione di cinque secoli le celebrazioni relative alla Settimana Santa: iniziano con una processione, proseguono attraverso una rappresentazione sacra della passione di Cristo presso la chiesa di Santa Maria e si snodano per le vie del borgo antico fino al Calvario, dove viene messa in scena la crocifissione.

La notte del Mercoledì Santo ha luogo la Processione del Silenzio. Il giorno successivo, con una funzione solenne, il corpo di Gesù viene trasferito all’eremo de la Sangre, e il Venerdì Santo dall’eremo parte la Via Crucis. Dopo altre processioni, fra le quali quella della sepoltura, le funzioni della Settimana Santa si concludono con la messa della Resurrezione celebrata nella Chiesa di Santa Maria.

Il piatto caratteristico della gastronomia locale è la paella, di carne, pesce  e qualsiasi altro piatto a base di riso, consumato soprattutto durante le festività che abbondano nella zona e la rendono meta ancora più interessante del turismo internazionale.